La Sardegna, tra le regioni italiane meno colpite dal coronavirus, intende riaprire le sue porte ai turisti, ma vuole farlo con la massima prudenza, a tutela della popolazione residente. Lo ha ribadito il presidente della regione, Christian Solinas, sottolineando che la Sardegna “vuole accogliere a braccia aperte tutti i turisti, ma vuole aprire con una piccola cautela in più”.

Solinas, a tal fine, insiste sulla necessità di ricorrere ai test sierologici per chi sceglierà l’isola per le vacanze estive. La richiesta al governo centrale assume ancora più senso considerando che tradizionalmente sono settentrionali gli abitué delle spiagge sarde.


sardegna turisti test sierologico
Christian Solinas

“Insisteremo con il governo fino a venerdì perché ci sia la possibilità per tutti i cittadini di fare, in laboratorio, nella farmacia sotto casa o dal proprio medico di famiglia, un test che accerti la negatività in quel momento”. Come precisato dallo stesso governatore, “non si tratta di una patente di immunità, ma ci aiuta a individuare eventuali positivi prima che possano circolare”.

L’idea sarda fa leva almeno su un ‘precedente’ europeo, quello delle Canarie le cui autorità regionali hanno introdotto una sorta di passaporto sanitario digitale.

Bergeggi, il mare ligure che non invidia i Caraibi

TI POTREBBERO INTERESSARE