Civita di Bagnoregio, cosa vedere e quando nella ‘Città che muore’

Civita di Bagnoregio, prezioso gioiello della nostra terra, è un piccolo borgo della Tuscia in provincia di Viterbo, considerato uno dei borghi rurali più belli d’Italia e candidato a diventare patrimonio Unesco. Ha origini etrusche, come testimoniato le tantissime tracce ritrovate e sorgeva su una via antica che collegava il Tevere al lago di Bolsena. Oggi è abitata da una decina di abitanti superstiti che conservano tradizioni ‘civitoniche’ secolari.

Il borgo, soprannominato “La città che muore” per gli sgretolamenti e le frane che lentamente assottigliano le sue pareti, è arroccato su uno sperone di tufo ed argilla ed è raggiungibile solanto attraverso un ponte pedonale, quasi ad entrare in un’altra dimensione e tornare indietro nel tempo.

Addentrandosi nei vicoli del borgo, il silenzio fa da padrone e rende ancor più belli gli scorci che si possono ammirare: casette rustiche abbellite con fiori, portoni antichi, frantoi e mulini rimessi a sesto. Ma quello che più di tutto contribuisce all’atmosfera magica del borgo è la meravigliosa valle dei calanchi che lo circonda, un panorama indescrivibile fatto di argilla e macchia mediterranea, uno scenario che toglie il respiro. La valle dei calanchi è situata tra il Lago di Bolsena e la Valle del Tevere, e comprende due bacini: il Fossato del Rio Torbido e il Fossato del Rio Chiaro.

Valle dei Calanchi

I calanchi sono delle formazioni argillose prodotte dall’erosione degli agenti atmosferici. Un paesaggio unico al mondo, ricco di fascino, motivo d’ispirazione di scrittori, pittori e anche registi. I contadini amavano soprannominare queste creste argillose con dei nomi particolari che tuttora vengono utilizzati: “Pato Grande”, “Chiccoro Rosso” o “Cattedrale”, chiamata così per la somiglianza con la facciata di una chiesa gotica. Seguono i cosiddetti “Ponticelli”, un tempo più accessibili e utilizzati dai bambini delle campagne per andare a scuola nel borgo (si intravedono ancora le tavole di legno che costituivano il sentiero).

Civita di Bagnoregio ospita tantissimi eventi interessanti, oltre all’attività di trekking ed escursionismo individuale o organizzato da agenzie del posto. Durante il periodo natalizio Civita di Bagnoregio indossa il suo vestito più bello facendo da sfondo ad un presepe vivente ricco di emozioni. L’ambientazione del borgo si sposa perfettamente con la più antica tradizione del Natale cristiano inoltre, la prima domenica di Giugno e la seconda di settembre, nella sua piazza centrale, si tiene una gara tra fantini sul dorso di un asino nel tradizionale “Palio della tonna”.

Un’esperienza ricchissima di emozioni che ogni anno subisce le torture del tempo: il borgo di Civita è noto infatti (e purtroppo) anche per la lentissima ma inesorabile erosione delle pareti e della base che, se non in qualche modo arginato, provocherà prima o poi la scomparsa della Città che muore. Insomma, vale la pena cogliere l’occasione e non farsi sfuggire questa magica opportunità, magari nel periodo natalizio.

In Sicilia sulle tracce di Montalbano. Parte prima: Catania

Anna Laura Masti: